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Caccia, caos in Calabria: niente calendario, niente deroghe: l’indignazione di un cacciatore di Reggio che si sente tradito dalle istituzioni

10.07.2025, Reggio Calabria

Comunicato originale: https://www.strettoweb.com/2025/06/caccia-caos-in-calabria-niente-calendario-niente-deroghe-lindignazione-di-un-cacciatore-di-reggio-che-si-sente-tradito-dalle-istituzioni/1925484/

A metà giugno la Regione non ha ancora pubblicato il calendario obbligatorio per legge. Zerotti: “mancanza di volontà politica, dialogo assente e associazioni ridotte a distributori di tessere”. Cresce il malcontento tra i cacciatori calabresi

“Siamo ormai a metà giugno e nonostante un mio articolo di circa 10 giorni fa, che tendeva a sensibilizzare, incentivare e risvegliare il mondo venatorio e gli Enti preposti, ci ritroviamo ancora una volta alle solite: la Regione Calabria non ha rispettato quanto previsto dalla Legge 157/1992 che disciplina la tutela della fauna e il prelievo venatorio. Entro il 15 giugno, come stabilito, le Regioni avrebbero dovuto pubblicare i propri calendari venatori per la stagione 2025, ma qui da noi, come purtroppo accade ormai da anni, tutto tace”. E’ questa la lettera inviata a StrettoWeb da Roberto Zerotti, Cacciatore di Reggio Calabria.

 

“Nel frattempo, in molte altre Regioni italiane oltre alla pubblicazione dei calendari venatori, si sta lavorando concretamente per i cacciatori e per la corretta gestione faunistico-venatoria. Sono ben 11 le Regioni che hanno presentato richiesta di deroghe alla Direttiva Uccelli, ottenendo l’autorizzazione a piccoli prelievi controllati di alcune specie, quali storni e fringuelli, per la prossima stagione venatoria 2025”. 

“Le quote di prelievo sono state definite e ripartite a livello nazionale attraverso un piano di riparto concordato in Conferenza Stato-Regioni, dimostrando che dove c’è volontà politica e collaborazione tra Enti, i risultati si possono ottenere. In Calabria, invece, regna il silenzio assordante, non solo da parte della politica regionale e degli enti preposti, ma anche da parte delle stesse associazioni venatorie che dovrebbero tutelare i diritti e gli interessi di chi pratica la caccia con passione e nel rispetto delle regole”.

“Anziché fare fronte comune e avviare azioni concrete per il bene della categoria, molte associazioni sembrano ormai ridotte a semplici “uffici di collocamento” per la sottoscrizione delle tessere assicurative, in una continua guerra di numeri per accaparrarsi il maggior numero di tesserati. Il dialogo con le istituzioni è pressoché nullo, per nulla incisivo qualora ci fosse e i cacciatori calabresi restano, ancora una volta, in balia delle incertezze e dei ritardi burocratici”.

“La caccia non è solo passione, ma anche gestione ambientale, tradizione e rispetto per l’equilibrio naturale. Occorrerebbe maggiore serietà, competenza e soprattutto un’assunzione di responsabilità da parte di chi amministra il settore e di chi dovrebbe rappresentare i cacciatori”.

“Chiediamo quindi alla Regione Calabria e agli Assessorati competenti: quando sarà finalmente pubblicato il calendario venatorio? Perché non sono state presentate richieste di deroga come fatto in altre Regioni? E soprattutto ci chiediamo: chi è che rappresenta davvero oggi i cacciatori calabresi?”

“A peggiorare ulteriormente la situazione c’è il fatto che la Calabria, ad oggi, continua a non avere un Piano Faunistico Venatorio aggiornato e in regola, strumento indispensabile per una corretta gestione del territorio, della fauna e delle attività connesse. Tutti questi ritardi, questa mancanza di programmazione e di volontà politica non solo penalizzano i cacciatori, ma arrecano danni concreti all’economia locale e ai tanti lavoratori che ruotano intorno a questo settore”.

“È ora che il mondo venatorio calabrese esca dal torpore prima che sia troppo tardi e che le istituzioni rispettino i termini e le norme vigenti, restituendo dignità e certezze a migliaia di appassionati che ogni anno attendono, con sempre meno fiducia, risposte concrete”.

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